Superare e uscire dalla dipendenza dal gioco d’azzardo
Il National Opinion Research Center dell’università di Chicago, dopo anni di ricerche e osservazioni, ha evidenziato che la causa primaria, determinane lo sviluppo della dipendenza dal gioco d’azzardo, è un contesto famigliare caratterizzato dalla presenta di un genitore con problemi con il gioco. La ricerca in particolare ha riscontro che il 53% dei giocatori patologici è cresciuto in famiglie in cui almeno un genitore soffriva di dipendenze comportamentali e in particolare di ludopatia.
Soffermiamoci a pensare ad esempio, al potere della frase di un genitore che, rivolgendosi al figlio dice: “gratta tu che hai la manina fortunata”.
La presenza di un disturbo mentale o più in generale di un comportamento abnorme e disfunzionale, aumenta notevolmente la possibilità che il figlio sviluppi lo stesso problema – disturbo, perché ricordiamo l’imitazione, l’apprendimento, l’influenza indiretta, giocano un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle personalità e dei disturbi mentali.
E’ evidente a tutti noi, anche a chi non si occupa di dipendenze per professione, che la tentazione per il gioco è talmente grande che evitarla è quasi impossibile. Siamo perennemente influenzati (o meglio manipolati) dalla pubblicità del gioco, in televisione, su internet, presso gli esercizi commerciali, che resistere a tale impulso è veramente difficile. Se notiamo bene, il nome dei biglietti “vincenti” (pensate ai primi che vi vengono in mente) non sono scelti a caso o per semplicità, al contrario sottendono un progetto ben strutturato: inducono l’acquirente ad auto-ingannarsi, richiamano desideri fantasiosi che spingono la persona ad acquistare il biglietto, pensando che sarà quello giusto, creano cosi un sistema che si autoalimenta, autodistruggendo la persona.
I meccanismi psicologici che inducono il gioco d’azzardo
Esistono meccanismi psicologici che inducono la persona a perseverare nell’acquisto, come ad esempio “il numero vicino a quello vincente”, che porta la persona a pensare: ho quasi vinto, quindi ritento. Lo stesso discorso può essere esteso alla pubblicità dei biglietti vincenti, che vediamo appesi tristemente nelle tabaccherie, hanno un unico scopo: indurre l’ acquisto e per indurlo devono modellare il pensiero, la speranza, (ci fanno pensare che qualcuno è stato fortunato e quel qualcuno potevamo essere noi).
Siamo quindi totalmente indotti a giocare, a rigiocare fin tanto non saremo fortunati, (ritenta sarai più fortunato), senza capire che spesso la fortuna, ricercandola, la stiamo perdendo in un gioco d’illusione programmata.
Questi meccanismi psicologici di marketing, sono ben studiati e il confine tra motivare il cliente ad acquistare il prodotto o creargli dipendenza, è facilmente superabile (o è più redditizio non fermarlo). Con questo non vogliamo accusare o colpevolizzare nessuno, ma certamente è maggiore l’induzione all’acquisto, rispetto alla prevenzione o alla cura.
Quando il gioco d’azzardo diventa patologico causa seri problemi finanziari, portando con sé anche una drastica diminuzione del benessere psicofisico, (depressione, uso di sostanze, aggressività) problematiche sociali (perdita del lavoro, inganni, furti, prestiti non restituiti), strumentalizzazione delle relazioni significative.
Cause del gioco d’azzardo
L’eziologia di tutte le dipendenze (droga, alcol, dipendenza affettiva) è tipicamente multifattoriale, ossia intervengono più cause che spingono la persona a dipendere da qualcosa che lo danneggia. Come abbiamo sottolineato all’inizio dell’articolo, una delle prime cause che determinano lo sviluppo della dipendenza da gioco d’azzardo, è l’essere cresciuti in un ambiente famigliare caratterizzato dalla presenza del gioco d’azzardo.
Altre cause possono essere sicuramente una vita esistenziale non soddisfacente, la mancanza di relazioni sociali, un lavoro che non consente la ricchezza sperata, delusioni e perdite significative, o in generale tutto ciò che può rendere la persona vulnerabile. In queste persone il senso di realtà, la percezione reale delle possibilità di vincita è fortemente compromessa. Molto spesso sono persone superstiziose, con un tono dell’umore basso e con scarsa motivazione verso attività pro – attive.
Inconsapevolmente sperano e aspettano la vincita che finalmente risolverà ogni problema finanziario, senza riconoscere che il problema è all’interno di se stessi.
Come intervenire per superare la dipendenza da gioco d’azzardo
Il primo intervento per curare la dipendenza da gioco patologico è certamente riconoscerla, perché un paziente che non vuole essere curato (perché non si rende conto o è resistente) non potrà essere aiutato. Molto importante è il ruolo delle persone vicine al soggetto interessato al trattamento, tra cui la famiglia.
Molto spesso, è proprio la famiglia a essere all’oscuro dell’importanza clinica del problema, non per trascuratezza o disattenzione, ma perché il giocatore patologico ha sviluppato grandi capacità per ingannare e nascondere la ludopatia, a inventare scuse credibili per richiedere o giustificare il bisogno di denaro.
Esistono dei campanelli d’allarme, degli indizi, che devono essere attentamente indagati per capire se il proprio famigliare ha sviluppato una dipendenza patologica da gioco. In particolare se richiede sempre denaro, se è perennemente in ritardo o passa molto tempo vicino al computer, nei bar, nelle sale slot, impiegando tutte le sue risorse in termini monetari ma anche di tempo è importante non sottovalutare il problema.
Il giocatore patologico tende a giocare più di quanto può permettersi, in quanto nella sua mente c’è una “rincorsa delle perdite”, quando perde ha l’impulso e la credenza che la vincita sta per arrivare, che la macchina è “carica” e quindi pagherà a breve, che il numero vincente sta per uscire.
Intervenire negando il denaro o limitando la libertà (nel caso sia possibile), non consentirà grandi risultati in termini terapeutici, anzi potrà peggiorare la situazione, perché come ogni dipendenza, anche la dipendenza da gioco d’azzardo, risente dei sintomi di astinenza.
Curare la dipendenza dal gioco d’azzardo
Una volta riconosciuto il problema, il soggetto deve essere aiutato a farsi aiutare, e tale influenza non deve essere forzata ma va compresa dal diretto interessato, per questo il genitore o la persona vicina al soggetto dipendenze non deve colpevolizzare ma al contrario creare una relazione empatica e di ascolto attivo.
Successivamente è importante chiede la consulenza e l’intervento di un centro o uno specialista per il trattamento della ludopatia. Il trattamento, in linea generale, interverrà sui meccanismi che sono alla base della dipendenza e sul rafforzamento dell’autocontrollo legato all’impulso di giocare, attraverso un’esposizione controllata. S’interverrà non solo sui comportamenti abituali disfunzionali che alimentano la dipendenza, ma anche sui pensieri che sono alla base, eliminando fase credenze, aspettative irrealistiche e pensieri abnormi.
Le persone vicine al paziente ludopatico, da un lato devono tutelare il patrimonio economico famigliare, e dall’altro devono sostenere il paziente durante la cura, rafforzando la motivazione e la speranza, offrendo vicinanza affettiva e occasioni di svago, che possano allontanare il paziente dal gioco.
In quest’articolo abbiamo descritto alcune dinamiche latenti e tipiche del giocatore patologico, cercando di offrire dei consigli pratici per la prevenzione e una successiva richiesta di trattamento. Il trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo necessità di un intervento individualizzato e l’individuazione delle cause e dei pensieri disfunzionali sottostanti.
In molti casi ciò che si manifesta (in questo caso il gioco) è l’espressione di un disturbo o disagio differente, il quale va individuato per consentire il raggiungimento di un benessere psicofisico globale e il superamento della dipendenza.
Diventa importante, in caso di difficoltà chiedere una consulenza
a un professionista del settore